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Progetti

Secondo workshop - SS. Cosma e Damiano
28 Ottobre 2011

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Il vicesindaco di SS. Cosma e Damiano, Vincenzo Petruccelli, responsabile del settore Scuola-Enti locali di SER.A.F., ha riunito presso la sala consigliare del suo comune, il parroco, don Fabio Gallozzi, il comandante dei carabinieri, Salvatore Bovenzi, il preside dell'I.C. di Castelforte, Marco Campani, il vicepresidente dell'Azione Cattolica, Emilia Alicandro, l'assessore alla XVII Comunità montana, Patrizia Gaetano, il presidente della cooperativa sociale Gari, Bruno Romanelli, il presidente della cooperativa sociale Selene, Emanuele Tanasi, il presidente del comitato promotore dello sviluppo di Minturno, Giuseppe Maffei gli insegnanti della Scuola di SS. Cosma e Damiano, Claudio Mallozzi e Marianeve Marrese, la dott.ssa Maria Ausilia Mancini dell'istituto di Ricerca sulla formazione intervento. Con l'aiuto del prof. Renato Di Gregorio ha cercato di sviscerare il tema condividendo con gli ospiti i primi dati emergenti sul fenomeno del disagio giovanile.

Dai dati raccolti, attraverso un questionario distribuito ai giovani delle scuole superiori presenti sul territorio, gli amministratori hanno registrato che vi è un forte disagio e uno scoramento generalizzato. I giovani denunciano una mancanza di fiducia nelle istituzioni, nella Scuola, nelle Forze di polizia, nella Chiesa e ancor di più nei partiti politici. Hanno paura del futuro, vivono accontentandosi del presente e si rifugiano nella famiglia e nel gruppo degli amici. Le strutture educative non costituiscono un riferimento apprezzato e vengono considerate antiquate e superate per la disponibilità di tante altre fonti da cui trarre conoscenza. La famiglia, la scuola, le associazioni laiche e religiose non trovano modalità di integrazione e di rispetto reciproco, ma competono tra loro o delegano l'uno all'altro, disinteressandosi nei fatti del problema dell'educazione. Il mondo del lavoro risulta una chimera e, al tempo stesso, un mondo sconosciuto, nel quale è diventato sempre più difficile inserirsi.

I giovani non reagiscono a questa situazione, ma si rifugiano nel ventre caldo della famiglia, nel gruppo degli amici, in attesa che qualcosa cambi e nel frattempo oziano, si accontentano di lavoretti marginali, o, al contrario assumono comportamenti contro la società, i loro coetanei e loro stessi. Infatti l'osservatorio sulla criminalità del Lazio fa registrare un aumento della tensione e conflitto sociale , dei piccoli furti e dei danneggiamenti al patrimonio pubblico.

I giovani sembrano sempre più soli. Internet , invece che costituire uno strumento per conoscere il mondo e aumentare la propria cultura, diventa un rifugio personale per accedere a face book e fare amicizie. La difficoltà di stringere relazioni è infatti un altro dei problemi emergenti e il ricorso alla droga o all'alcol è spesso il rimedio che sempre di più molti giovani trovano per sciogliersi e risultare maggiormente simpatici e farsi accettare. Le forme di bullismo crescenti costituiscono forme diverse che però hanno la stessa origine. 

I dati dell'Istat e dell'Isfol sulla fascia di età che va dai 14 ai 18 anni, confermano la presenza dei problemi evidenziati e fa pensare che ciò che si avverte nei piccoli comuni è anche una conseguenza di una caduta dei valori a livello nazionale e di una crisi economica che oramai ha una dimensione mondiale.